Superficie compresa entro i confini stradali. È il piano formato dalla carreggiata e dalle fasce di pertinenza, cioè banchine, marciapiedi e piste; può comprendere differenti tipi di viabilità sia pedonale che su gomma o di altro tipo, come quella tranviaria. Ancora, al suo interno possono risiedere sia oggetti di verde e arredo urbano (l'aiuola di una rotonda...) che manufatti di vario tipo (fontane, pensiline, monumenti...). La suddivisione delle aree avviene secondo legge toponomastica e gestionale. La Classe comprende, da CODICE DELLA STRADA (D.Lgs. N°285 del 30.04.92): la sede stradale comprende la carreggiata, i marciapiedi, le banchine e le piste. Tutto ciò che è posto al di fuori di queste zone non è strada (es. ciglio erboso, canali di scolo delle acque, spiazzi contigui alla strada, etc.). Si considera l'area comprensiva dell'area di circolazione veicolare, ciclabile e pedonale, nonché le aree occupate da manufatti stradali (aree di spartitraffico, aiuole spartitraffico, isole di canalizzazione, rotonde, etc.) od oggetti (banchine salvagente, marciapiedi e pensiline dei golfi di fermata etc.) interni all'area stradale, od anche l'area occupata da altri sistemi di trasporto quale ad esempio quello tranviario, anche quando in sede propria perché all'interno dell'area stradale complessiva. Le aree infatti vengono identificate secondo logica toponomastica, per es. la via verdi e tale anche se è composta da un'area veicolare, aree pedonali e magari da un tratto di tranvia in sede propria che l'attraversa longitudinalmente. Ciononostante la suddivisione delle aree stradali può avvenire anche in maniera fittizia, allo scopo di non avere aree troppo lunghe e perciò più difficoltose nella gestione. Gli oggetti che vi insistono, come manufatti a zone di viabilità, appartengono a questa area complessiva ma non sono interessati dalle medesime suddivisioni dell'area stradale, ma esplicitati in classi specifiche. L'area unione di queste classi costituisce effettivamente l'area stradale nel suo complesso ma non sono imposti nella sua definizione vincoli di composizione delle classi a formare l'area stradale complessiva, fatta salva la congruenza geometrica nella definizione delle singole aree.